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I vantaggi del cibo vivo per pesci e i consigli per allevarlo con facilità

Agli albori dell’acquariofilia, l’allevamento di cibo vivo per pesci, o zooplancton, rappresentava l’unica via per poterli alimentare.  Con l’avvento dei mangimi secchi questa pratica è andata via via scomparendo e oggi è utilizzata solo per alcune specie ittiche. Vediamo insieme perché è importante sapere come allevare dafnie e, in generale, mangime vivo. 

Iniziamo sottolineando che l’utilizzo dei mangimi artificiali non è da screditare, in quanto dietro alla loro formulazione ci sono calcoli e proporzioni pensati per garantire il giusto apporto nutritivo ai nostri animali. Tuttavia, l’integrazione con lo zooplancton rimane fortemente consigliata se si vuole garantire ai propri pesci una vita sana ed equilibrata. 

Cibo vivo per pesci: i vantaggi dello zooplancton

La completa assenza di zooplancton nella dieta delle specie ittiche può provocare problemi, come ad esempio ostruzioni intestinali ed infiammazione della vescica natatoria. Scopriamo tutti i vantaggi del cibo vivo per pesci: 

  • Lo zooplancton possiede alcuni elementi fondamentali per i pesci, altamente biodisponibili, come il calcio, a differenza dei classici mangimi secchi. 
  • Un ulteriore vantaggio risiede nel fatto che il mangime vivo stimola il naturale istinto predatorio dei pesci, favorendo indirettamente anche il loro sistema immunitario e lo sviluppo dei colori.
  • Creare un mangime vivo fai-da-te permette di inserire un arricchimento nutritivo. Ad esempio, è possibile alimentare lo zooplancton con mangimi a base di spirulina, ancora meglio se pura.  
  • Oltre a stimolare colori, vitalità e comportamenti naturali, con lo zooplancton, in particolare con le dafnie, è possibile curare i pesci andando a sfruttare questi piccoli crostacei come veicolo per l’apporto di vitamine e/o medicinali. 
  • Infine, il mangime vivo rappresenta la via migliore per chi vuole riprodurre i propri pesci ed assicurarsi che gli avannotti crescano nella maniera più sana e naturale possibile. Bisogna ricordarsi infatti che molte specie di pesce, subito dopo l’assorbimento del sacco vitellino, necessitano di un alimento vivo, per evitare ostruzioni intestinali e anche perché potrebbero non essere attratti dal mangime secco (non stimola l’istinto predatorio del pesce). Non a caso, negli allevamenti semi intensivi a terra, prima di introdurre gli avannotti, si effettua una fertilizzazione del bacino d’acqua con fito e zooplancton, in modo da creare un ecosistema ricco di diverse fonti di cibo.

Alcune delle specie più diffuse e facili da allevare sono Dafnia, Hyalella Atzeca, Cyclops, infusori, Rotiferi e Parameci. Scopriamo come fare. 

Come allevare il mangime vivo? 

Per allevare cibo vivo per pesci è necessario predisporre dei contenitori i quali dovranno essere già battericamente maturi, andando ad utilizzare possibilmente dell’acqua proveniente da un ricambio di un acquario per accelerare i tempi, riducendo l’attesa da un mese (se si parte con acqua di lavandino) ad appena una settimana. E’ importante inoltre far ambientare gli animali nel momento in cui devono essere inseriti in un nuovo contenitore, in quanto sono molto sensibili alle oscillazioni dei valori chimici dell’acqua, in particolare la Dafnia.

Un contenitore di 30 – 40 litri è ideale per avviare una colonia, che una volta arrivata a maturazione (elevato numero di animali) garantirà un rifornimento costante di mangime vivo per i pesci.

Un range di temperatura ottimale che permette la massima resa in termini di crescita della colonia va tra i 23 e i 25 gradi centigradi, condizione che indoor può essere mantenuta grazie a una piccola resistenza da 25W come quelle usate per i rettili, da far passare sotto i contenitori. L’utilizzo di questo cavetto permetterà di poter riscaldare più contenitori contemporaneamente.

Come fondale è consigliabile usare del lapillo vulcanico, il quale grazie alla sua elevata porosità e la sua neutralità in acqua rappresenta un’ottima superficie per far crescere i batteri nitrificanti, fondamentali per garantire la sopravvivenza dello zooplancton, inoltre le intercapedini che si formano fra i lapilli fungono da nascondiglio perfetto per la specie Hyalella.

Molto importanti sono anche le piante acquatiche che andrete a mettere in quanto grazie alla loro fitodepurazione favoriranno un ambiente resiliente e duraturo. La Ceratophyllum demersum, la Lemna minor e la Salvinia minima, ad esempio, svolgono un ruolo fondamentale perché sono molto resistenti ed assicurano anche una buona ossigenazione e un riparo sicuro. Le piante presentano anche un altro vantaggio, ovvero permettono la crescita di microrganismi acquatici quali Infusori e Parameci.

Sarà necessario introdurre anche un filtro ad aria, in modo da garantire un ulteriore superficie di biofiltrazione per i batteri nitrificanti. Questi filtri sono perfetti perché non necessitano di una pompa per funzionare, ma un semplice areatore che crea una corrente d’acqua più debole e costante, permettendone lo scorrere senza andare a danneggiare gli animali. Attenzione a non mettere una pietra porosa direttamente sommersa perché potrebbe causare danni allo zooplancton, in particolare alle Dafnie ed ai Cyclops.

Per quanto riguarda i contenitori, si consiglia un posizionamento indoor in quanto sarà più facile controllare la temperatura, in modo da garantire una produzione costante per tutto l’anno. Inoltre, vi consigliamo di disporli vicini a delle finestre, ma se ciò non fosse possibile, una semplice luce artificiale anche da 8W e 6500K sarà sufficiente per animali e piante. All’aperto, invece, è consigliabile lasciare gli inculi sotto la luce del sole in autunno inverno e primavera, mentre in estate sarà importante ripararli dall’irradiazione diretta. 

Quale zooplancton scegliere?

Ora che sapete come allevare cibo vivo per pesci, dovrete scegliere da quale zooplancton partire, a seconda delle diverse caratteristiche e dalle vostre esigenze. In questo articolo non verranno trattate le Artemie saline in quanto per natura non sono adatte come mangime per specie dolciacquicole poiché presentano delle piccole concentrazioni di sale che potrebbero influire con il corretto sviluppo in particolare degli avannotti.

Dafnia

La Dafnia è il mangime vivo sicuramente più conosciuto nel mondo dell’acquariofilia. In passato proliferava facilmente in tutti gli specchi d’acqua ma oggi, con l’aumento dell’inquinamento, è sempre più difficile trovarla in natura. Predilige acqua molto calme o ferme e si nutre di alghe unicellulari, piccole sostanze in sospensione e batteri.

Per allevare Dafnie si può somministrare loro del fitoplancton o del lievito di birra, mettendone una quantità tale da rendere l’acqua torbida. La somministrazione del cibo si effettua ogni volta che l’acqua ritorna trasparente. Con il passare del tempo e l’aumentare della colonia, noterete che le somministrazioni di cibo saranno più frequenti e maggiori, l’importante è aspettare sempre che l’acqua ritorni limpida prima di immettere altro cibo. Sarà importante inoltre effettuare un cambio d’acqua del 20% circa con acqua declorata una volta a settimana o al massimo ogni due, in modo lento e graduale, ponendo attenzione a non agitare troppo l’acqua e a non aspirare dei crostacei durante l’operazione.

Hyalella atzeca

Questi piccoli gamberetti ( da 1 a 10 mm di lunghezza) sono detritivori, ovvero si nutrono di sostanza organica in decomposizione, come foglie secche, oppure pesci, piante morte e mangime non consumato, aiutando quindi a mantenere l’ecosistema acquatico più pulito. Un altro aspetto interessante di questi gamberetti è che sono molto schivi e se introdotti in un acquario popolato da pesci, essi andranno subito a nascondersi colonizzando in poco tempo l’intero acquario e garantendo una presenza costante di mangime vivo direttamente a disposizione.

Cyclops

Copepodi Cyclops sono ottimi come integrazione alla dieta, da somministrare 2/3 volte a settimana. Vivendo in un ampio range di temperatura è possibile impiegarli sia negli acquari d’acqua fredda, sia in quelli tropicali. Presenti in entrambi i sessi, la riproduzione avviene tramite fecondazione delle uova le quali vengono protette fino alla schiusa in sacche laterali al corpo. I Cyclops si possono nutrire con numerosi tipi di alimento e il fitoplancton vivo è uno tra questi, ma anche la miscela di spirulina e lievito sciolti è adatta, sempre in dosi moderate. Infine, è possibile alimentarli con Parameci ciliati e simili provenienti da colture a parte.In conclusione, i Copepodi Cyclops sono facili da allevare, piuttosto resistenti, anche se non così prolifici e vengono molto apprezzati dai piccoli pesci come cibo vivo.

Infusori

Rappresentano la tipologia di mangime vivo più piccola che esista in commercio, infatti si tratta di microorganismi acquatici di pochi micron di grandezza, dai 10 ai 200, perfetti anche per gli avannotti più piccoli, come ad esempio per gli esemplari di Rasbore, Tetra e Barbus, per i quali già i Cyclops risulterebbero troppo grandi.

Si nutrono principalmente di batteri che si possono ottenere, ad esempio, con il classico metodo della buccia di banana essiccata, che lasciata per 3 o 4 giorni in acqua matura porta alla propagazione della massa batterica, visibile ad occhio nudo in quanto l’acqua diventa torbida e biancastra.

Dopo questo approfondimento sul cibo vivo per pesci, non vi rimane che sperimentare e farci sapere come procede!