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La scelta dei pesci per l’impianto acquaponico

In acquaponica oltre a coltivare piante, è possibile allevare specie ittiche diverse, anche simultaneamente, in base alle esigenze della coltivazione.

Se non sapete quali pesci utilizzare in acquaponica, sappiate che avete molte possibilità: dal gambero rosso alla tilapia, dalla trota alla cozza di acqua dolce, fino all’orata (Sparus aurata) e al branzino (Dicentrarchus labrax), conosciuto anche con il nome di spigola, due pesci per le quali è stata dimostrata la possibilità di allevamento anche in acqua dolce, con tassi di crescita inferiori rispetto all’acqua salata, ma riuscendo a mantenere invariate le caratteristiche organolettiche.

Vediamo insieme più nel dettaglio quali pesci per l’acquaponica scegliere e le loro possibili combinazioni per ottenere un impianto multitrofico, a seconda che ci interessino la produzione o il solo scopo ornamentale. 

Quali pesci per l’acquaponica? Le migliori scelte per un impianto ornamentale e per uno produttivo

Innanzitutto, è utile sapere che per le specie ornamentali, in particolare per le koi, bisogna tenere in considerazione il volume di acqua a disposizione: per mantenere il pesce in salute e garantire una crescita adeguata e un buon sviluppo dei colori, è necessario un volume di litraggio elevato (almeno 1000 litri per singola koi e 100-150 per il pesce rosso). Se dobbiamo realizzare un impianto produttivo, saranno invece necessarie alte densità di pesce, anche di 20 kg/m3. 

Pesci in acquaponica a scopo ornamentale

Noi di Aquaponic Design consigliamo l’utilizzo di specie ornamentali per impianti acquaponici destinati, appunto, ad un utilizzo decorativo o per impianti domestici produttivi di piccole dimensioni (fino a 5mila litri) in quanto servono una massa ed una densità di pesce inferiori rispetto ad impianti produttivi commerciali e questo permette di creare condizioni meno stressanti per i nostri pesci i quali per questo motivo svilupperanno al meglio i loro colori.

Fra le specie ornamentali in acquacoltura è possibile allevare carpe koi, insieme a pesci rossi, storioni, gambusie e gobioni, in quanto vivono insieme in natura senza darsi fastidio.

Carpe koi, gambusie e medaka

Vi consigliamo di prestare attenzione alle gambusie, in quanto sono una specie aliena introdotta in passato per combattere le zanzare, ma risulta molto vorace anche nei confronti di pesci più piccoli, oltre che verso uova e girini, quindi può rappresentare un pericolo se dispersa in ambiente (anche se ormai è presente in tutti i bacini italiani).

Un’alternativa molto valida alla gambusia è rappresentata dai medaka, detti anche pesci del riso o mini carpe koi, i quali presentano un carattere molto più docile verso alle altre specie. Sono originari del Giappone, importati in Italia solo di recente e presentano dimensioni ed aspetto simili alle gambusie. Inoltre, i medaka sono pesci molto vivaci e non temono la presenza dell’uomo, nuotando sulla superficie dell’acqua e regalando, grazie alla loro colorazione accesa (da qui il nome di mini koi), una resa estetica notevole e piacevoli momenti di relax. 

Gobione, storione e molluschi

Per quanto riguarda il gobione, si tratta di un pesce di fondo molto tranquillo nei confronti delle altre specie e necessita di livelli molto bassi di nitriti. 

Anche lo storione è indicato in un impianto ornamentale, in quanto è un pesce capace di raggiungere dimensioni notevoli, spiccando in mezzo agli altri e diventando in poco tempo il protagonista indiscusso del nostro specchio d’acqua.

Per quanto riguarda i molluschi, sono molto indicate le Planorbarius e le Physa marmorata, due tipi di molluschi gasteropodi che svolgono un’importante azione detritivora, evitando l’accumulo di mangime non consumato, mantenendo un ambiente più pulito e garantendo allo stesso tempo la completa conversione del mangime non consumato dai pesci, così da ottimizzare anche la concimazione delle piante. Questi molluschi hanno anche un’ulteriore funzione, sono infatti dei bioindicatori per la carenza di carbonati di calcio e magnesio disciolti in acqua, attraverso la comparsa di linee bianche e deformazioni del guscio che aumentano nel tempo.

Curiosi di scoprire quali pesci usare per l’acquaponica in un impianto produttivo?

Pesci in acquaponica a scopo alimentare

Tra le specie più indicate troviamo Tilapia, gambero rosso (redclaw lobster), pesce persico, persico sole, persico giallo, pesce gatto, persico trota e altri tipi di gamberi e molluschi, come l’Anodonta cygnea.

Andiamo ora a vedere alcune di queste specie più nel dettaglio:

La tilapia 

È una delle specie più consumata al mondo, in particolare in Asia, e si presta molto bene ad essere allevata in vasca. Negli ultimi anni questo pesce si è guadagnato una brutta reputazione a causa delle tecniche con le quali viene allevato  per poter abbassare i costi, ovvero utilizzando scarti di animali al posto del mangime per la fase giovanile, con il risultato che le sue carni risultano fino a 10 volte più inquinate rispetto agli esemplari selvatici. Noi acquaponici siamo convinti, che utilizzando una dieta sana e bilanciata, accompagnata da una migliore qualità dell’acqua dovuta alla fitodepurazione delle piante, la qualità e la salubrità di questo pesce possa migliorare notevolmente rispetto allo standard in commercio.

Gambero rosso (redclaw lobster)

È un gambero di fiume, particolarmente adatto in acquaponica nei sistemi DWC (Deep Water Culture), in quanto la sua presenza aiuta a mantenere le radici pulite dalla materia organica accumulata, insetti o altri animaletti. Questo tipo di gambero viene policoltivato con successo insieme alla tilapia.

Persico reale

È un pesce che vive in acque sia dolci che salmastre, molto pregiato in cucina per le sue carni ed è presente in molti laghi italiani come quello di Como e il Trasimeno. Il persico può raggiungere anche i 60 cm di lunghezza ed i 30 anni di età, è un pesce diurno e carnivoro

Oltre al persico reale si possono utilizzare anche il persico trota, il persico sole ed il persico spigola “striped bass”.

Anodonta cygnea

Conosciuta anche come cozza d’acqua dolce, è un bivalve che vive in corsi d’acqua lenti o stagnanti e necessita di un substrato fangoso nel quale potersi instaurare, nascondendosi completamente sotto la sabbia e contribuendo così a mantenere ossigenato il fondo, evitando anche la formazione zone di anossia. L’anodonta cyngea possiede un’enorme capacità filtrante che arriva anche a 40 litri/h, necessita di un Ph tra 7 ed 8, in quanto a Ph inferiori, il carbonato di calcio che compone il suo guscio inizia a sciogliersi, portando rapidamente alla morte dell’animale: per questo motivo è sconsigliata per la coltivazione di fragole ed in generale di tutte quelle piante che danno il loro meglio a Ph acidi.

Questo animale si nutre di sostanza organica in sospensione nell’acqua, ma anche di protozoi ed altri micro-organismi, molti dei quali sono parassiti o causa di malattie per i nostri pesci, accumulandoli come un serbatoio all’interno del proprio corpo. Questa caratteristica rappresenta da una parte un vantaggio in quanto aiuta a mantenere l’ambiente acquatico pulito e salubre, ma allo stesso tempo è bene tenere sempre d’occhio le cozze d’acqua dolce in quanto se muoiono, in poco tempo rilasciano tutti gli inquinanti filtrati, causando danni non indifferenti, come la comparsa di malattie o il peggioramento delle condizioni dell’acqua.

Trota 

È un pesce di acqua dolce che vive in torrenti e laghi di montagna, con acque fredde (al di sotto dei 25 gradi) ed ossigenate. Esistono varie tipologie, che vanno dalla trota arcobaleno, alla trota salmonata, marmorata, fino ad arrivare alla trota iridea, la più diffusa e resistente anche ad acque meno ossigenate e temperature più calde.

Quest’ultima, rispetto alle altre varietà, risulta più adatta alla coltivazione acquaponica, e considerando il valore commerciale di questo pesce, ben presto vedremo molti impianti produttivi che la useranno.

Branzino

Conosciuto anche con il nome di spigola, è un pesce di acqua marina che si trova in tutti i mari, molto prelibato per le sue carni. È un pesce leggero e digeribile, con appena 97 kcal, 18 grammi di proteine e 1,7 grammi di grasso per 100 grammi di filetto.

da poco tempo è stata dimostrata la possibilità di allevarlo anche in acqua salmastra e dolce, riuscendo a mantenere invariate le caratteristiche organolettiche, ma con un calo dei tassi di crescita.

Esso rappresenta di certo una valida scelta per rendere la produzione acquaponica il più sostenibile possibile.

Orata

È il pesce di acqua marina famoso per la macchia dorata situata tra gli occhi e molto rinomato per le sue carni magre e saporite.

Possiede un elevato contenuto di aminoacidi essenziali, oltre a grassi per lo più polinsaturi e monoinsaturi. L’apporto di colesterolo è molto ridotto, appena 65 mg ogni 100 grammi, perfetto quindi per diete ipocaloriche, ma anche per chi soffre di diabete ed obesità.

Di recente è stato possibile adattare l’orata all’acqua dolce, permettendo così il suo utilizzo in acquaponica.

Fatta alcune prime importanti distinzioni, continueremo anche in futuro a fornirvi altri consigli su quali pesci preferire per l’acquaponica: anche noi siamo sempre alla ricerca di nuove specie ornamentali e non che possano essere allevate, anche in combinazione.

Crediamo fortemente in questa tecnica di coltivazione e speriamo di avere risposto ai vostri dubbi. Avete già scelto quali specie di pesci utilizzare nel vostro impianto? Raccontatecelo nei commenti!