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Come coltivare il basilico in acquaponica

Il basilico è una delle piante aromatiche più facili con la quale iniziare la propria esperienza da Acquaponico, poiché anche se si ha a disposizione un impianto di piccola scala, che è potete realizzare con il nostro manuale di acquaponica, le piantine vi daranno molte soddisfazioni. Se state pensando di cimentarvi nella coltivazione di questa deliziosa pianta aromatica utile per moltissime delle vostre ricette, non dimenticate che ne esistono tantissime varietà: basilico al limone, siciliano, rosso, greco e tanti altri, ma andiamo con ordine e scopriamo le differenze tra le varie tipologie e i valori ottimali da avere nel proprio impianto acquaponico per coltivare basilico.

Le varietà di basilico da coltivare

Il basilico può avere altri colori oltre al classico verde. Alcune varietà di piante infatti hanno foglie che vanno dal violaceo al rosso e profumi e sapori così particolare da sposarsi perfettamente anche con pietanze dolci. Insomma, la natura ci offre la possibilità di una sperimentazione continua!

Basilico genovese

Famoso per aver ottenuto la denominazione DOP nel 2008, lo potrete riconoscere grazie alle sue foglie ovali, colore verde brillante e profumo intenso. 

Oltre che essere ideale per la preparazione del famoso pesto, può anche essere utilizzato per profumatissimi infusi. 

Basilico siciliano

Può essere utilizzato in insalata e per preparare il pesto siciliano a base di mandorle, noci e olive. Ha un fogliame piccolo e piuttosto numeroso di un bel colore verde brillante.

Basilico al limone

Utilizzato anche per infusi, tisane e tè freddo, è molto simile al basilico genovese, ha foglie ovali, verdi e brillanti.

Basilico cannella

 Le sue foglie, oltre a essere consumate a crudo nelle insalate, sono ottime essiccate e gustate come tisana. Inoltre questa varietà di basilico può essere abbinata all’uso della cannella e quindi, anche in abbinamento con pietanze dolci.

Basilico rosso

Tipico del sud est asiatico, specie nella preparazione del curry rosso. In Italia viene utilizzato per guarnire e rendere più sfiziose le insalate e anche come accompagnamento per piatti a base di pesce e carne.

Basilico napoletano

Facilmente riconoscibile grazie alle foglie grandi e verdi che offrono la possibilità di un bellissimo effetto sulla caprese e un gusto deciso per insaporire un piatto di pasta.

Basilico greco

Il basilico greco si adatta molto bene anche ai climi più rigidi, le sue foglie sono lunghe ed il suo sapore è più dolce rispetto al nostrano.

Vediamo ora come coltivare il basilico.

Indoor o outdoor: quali differenze 

Il basilico è una pianta erbacea annuale appartenente alla famiglia delle Lamiaceae originaria dell’Asia. E’ una pianta molta amata dagli chef e dagli aspiranti urban farmers in quanto caratterizzata da un aroma delizioso e caratteristico e dall’abbondante produzione, se vengono garantite le condizioni ottimali di crescita.

Come prima cosa è importante sottolineare che si tratta di una pianta a ciclo primaverile-estivo e quindi non ama particolarmente le basse temperature, infatti con l’arrivo della stagione fredda tende a morire. Per questo motivo se coltivato all’aperto il basilico viene seminato tra aprile e maggio quando le temperature (anche notturne) non scendono mai sotto i 15-20°C.  Per anticipare la coltivazione nella maggior parte dei casi non si procede alla semina diretta in campo, ma si effettua un trapianto in campo di piantine sviluppate in ambiente protetto nei mesi precedenti (marzo-aprile). Infatti,  tutte le piante sono sensibili agli stress abiotici (ad esempio il freddo) soprattutto nelle prime fasi di crescita. 

Se volessimo produrre basilico tutto l’anno senza essere condizionati  troppo dalle temperature ambientali, potremmo pensare di coltivarlo all’interno di impianti acquaponici posizionati in ambienti protetti, come ad esempio serre riscaldate, o anche all’interno di ambienti domestici con l’ausilio di luci artificiali.

A tal proposito i ricercatori del MIT di Boston hanno recentemente pubblicato i risultati di una ricerca che aveva come obiettivo quello di valutare i fattori che determinano un aumento della produttività e dei profumi in piante di basilico coltivate in sistemi  fuori suolo. Tra le varie cose è interessante notare come abbiano osservato che un’illuminazione h24 tramite luci a led delle piante di basilico concorra a determinare un aumento della produttività e dell’aroma. Questo è spiegabile dal fatto che maggiori ore di luce comportano più fotosintesi al giorno da parte della pianta, che, quindi cresce di più. Inoltre,  eliminando le ore di buio si evita che la pianta consumi i prodotti del suo metabolismo, tra cui anche gli aromi, attraverso la respirazione notturna non compensata dalla fotosintesi che appunto non avviene in assenza di luce. 

Coltivare basilico in suolo 

Per quanto riguarda la coltivazione su suolo, il basilico è una pianta che ama i terreni ricchi di sostanza organica e con il giusto grado di umidità. Per questo motivo bisogna gestire l’irrigazione in modo tale da evitare che il terreno si asciughi troppo o, viceversa, abbia dei ristagni idrici che possano favorire l’insorgenza di malattie. Spesso non è semplicissimo gestire in maniera accurata l’irrigazione soprattutto se decidiamo di coltivare un bel numero di piante o comunque se non siamo dotati di un buon pollice verde.

Per fortuna a far fronte a tutti questi inconvenienti ci viene in aiuto l’acquaponica, sistema perfettamente adatto alla coltivazione del basilico, in quanto permette di avere delle ottime produzioni sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo, facilitando enormemente la gestione.

Coltivare basilico in acquaponica: i valori ottimali 

Per coltivare basilico in acquaponica i  valori principali da tenere sotto controllo sono pH e temperatura dell’acqua.

il pH deve essere compreso tra 6.0 e 7.0 mentre la temperatura, tra i 20 e i 25°C. Temperature superiori devono essere gestite aumentando la quantità di ossigeno disciolto.

Quale sistema di coltivazione preferire

Il basilico può essere coltivato perfettamente in tutti i principali sistemi di coltivazione utilizzati in acquaponica: growbed, nutrient film technique (NFT), deep water culture (DWC) e vertical tower. Vediamo come.

Partire dal seme o dalla piantina?

Sarebbe meglio partire dal seme possibilmente fatto germinare all’interno di un materiale tendenzialmente inerte con una buona ritenzione idrica, tipo fibra di cocco, lana di roccia o anche più semplicemente del cotone idrofilo. Faremo sviluppare la piantina nelle prime fasi in un ambiente protetto con un buon livello di umidità e dopo di che sposteremo le nostre piantine nell’impianto acquaponico:  questo modo si evita di portare patogeni con il terreno all’interno dell’impianto. 

In ogni caso qualora si voglia partire da una pianta già sviluppata in vaso, la prima cosa da fare è sicuramente quella di lavare delicatamente e in maniera accurata le radici dai residui di terra. Dopo di che possiamo inserire la nostra piantina all’interno dell’impianto acquaponico.

Una potatura efficace per una migliore produzione

Per avere una maggiore produzione vi consigliamo di effettuare una potatura regolare eliminando gli apici vegetativi. In questo modo andremo ad annullare la dominanza apicale, conferendo così alla pianta un portamento molto più ramificato e cespuglioso.

Inoltre in questo modo si andranno ad eliminare le infiorescenze che qualora si formassero determinerebbero un decadimento delle qualità organolettiche delle foglie.

Siete pronti per sperimentare! Quale metodo avete scelto per coltivare il vostro basilico?