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Filtro esterno per un acquario fai da te

Per gli appassionati, avere un acquario si rivela un interesse coinvolgente, cui dedicare tempo e cura non solo in fase di allestimento, ma anche nella gestione, che richiede semplici, ma fondamentali accorgimenti. Un aspetto primario riguarda il corretto funzionamento del sistema di filtraggio: infatti, il filtro per acquario è una componente essenziale in quanto senza di esso non sarebbe possibile mantenere i pesci sani e garantire loro il giusto benessere.

Vediamo allora a cosa serve il filtro esterno per un acquario fai da te e quali sono le differenze tra filtro interno o esterno.

Filtro esterno per l’acquario fai da te: componenti e prestazioni

Oltre alla qualità dei materiali filtranti occorre tenere conto sia della capacità dell’acquario, che del numero di pesci che lo popoleranno. Se è vero che bisogna evitare filtri di capacità troppo modeste, è altrettanto importante non avere un ricambio dell’acqua troppo veloce, questo perché i batteri devono avere spazio e tempo sufficienti per metabolizzare gli scarti dei pesci.

Acquario: meglio filtro interno o esterno?

Come suggerimento generale, di solito occorre impiegare un filtro che abbia un volume totale di circa l’8% rispetto alla capacità dell’acquario e settare la velocità della pompa in modo che abbia una portata oraria superiore rispetto al volume del materiale. Per evitare brutte sorprese, ricordatevi di prestare attenzione all’usura delle guarnizioni per evitare il rischio di perdite d’acqua.

Che scegliate un filtro interno o uno esterno per il vostro acquario fai da tele componenti in entrambi i casi saranno:

  • spugne per la filtrazione meccanica
  • cannolicchi o altro materiale idoneo come il lapillo vulcanico per la filtrazione biologica.

Inoltre, è utile creare degli scompartimenti dove inserire il materiale filtrante, in modo da creare un flusso controllato.

Il filtro esterno possiede una maggiore capacità filtrante rispetto a quello interno, anche se necessita, di contro, di un buona manutenzione per mantenerlo pulito e garantire le massime prestazioni. Ma quali sono le principali differenze tra i due tipi di filtro?

Utilizzare un filtro esterno comporta numerosi vantaggi:

  • Estetica – molti acquariofili ricercano una perfezione quasi maniacale per far sembrare la loro vasca un vero angolo di natura, per cui un filtro esterno si rivela discreto e non invadente, nel design generale dell’acquario.
  • Spazio in una vasca di piccole o medie dimensioni, un filtro esterno permette di sfruttare al massimo l’ambiente, senza limitare le possibilità di movimento dei pesci.
  • Praticità – in fase di manutenzione, un filtro esterno risulta più salutare per i pesci, infatti non inserire le mani in vasca aiuta a non stressarli e soprattutto a non trasmettere loro patogeni come batteri, virus e funghi. Inoltre anche la pulizia è più  facile.
  • Miglior filtrazione – il filtro esterno permette di alloggiare più materiale filtrante rispetto un filtro interno, a tutto vantaggio della salute della vasca nella sua totalità.

Tra gli aspetti più critici troviamo invece:

  • Consumo –  un filtro esterno consuma più energia elettrica di un filtro interno, per cui, anche se non parliamo di differenze enormi, è un fattore da valutare bene. Tale consumo è giustificato dal fatto che la pompa del filtro esterno crea maggior sforzo, in quanto deve portar fuori l’acqua e rimetterla in vasca.
  • Sicurezza – in caso di malfunzionamento, nel filtro esterno le guarnizioni potrebbero cedere, con conseguente fuoriuscita di acqua.

Un ultimo consiglio riguarda la valutazione della propria voglia di dedicarsi alla gestione di un acquario fai da te: ognuno dei due filtri ha i suoi pro e contro, ma pazienza e costanza non devono mai mancare per ottenere buoni risultati!

Una volta scelto il filtro ideale per le vostre necessità, non dimenticate il periodico cambio d’acqua dell’acquario.

Cambio acqua dell’acquario: perché è importante?

Va innanzitutto specificato che quando si parla di cambio acqua, si intende un cambio parziale e mai totale. L’acqua non si cambia mai totalmente in acquario poiché azzererebbe inevitabilmente l’equilibrio di valori che è bene mantenere costanti per la salute di pesci piante e batteri.

Perché è necessario fare un cambio parziale allora?
L’acqua di un acquario tende (in tempi che variano a seconda di fauna e flora) ad accumulare sostanze organiche di scarto che la struttura da sola non è in grado di smaltire: cambiare l’acqua quindi è l’unico modo davvero efficace per eliminarle.

In una situazione ottimale, in cui si hanno pochi pesci e moltissima vegetazione, si può fare anche un cambio del 20% ogni due settimane. Se al contrario si hanno moltissimi pesci (o pesci che sporcano particolarmente) e poca vegetazione, vi suggeriamo di programmare cambi settimanali almeno del 20/25%.

Pesci e piante insieme: la soluzione acquaponica

L’acquaponica è un sistema di coltivazione fuori suolo che coniuga la produzione di ortaggi all’allevamento di pesci, sia ornamentali che non. Grazie a questa sinergia virtuosa è possibile coltivare ovunque, sia in orizzontale che in verticale, sia indoor che outdoor, risparmiando quasi il 90% di acqua rispetto alla coltivazione in suolo e soprattutto senza l’utilizzo di pesticidi o concimi di sintesi, che ucciderebbero i pesci. Proprio loro, infatti, sono la garanzia di un prodotto sano e di qualità.

Anche questa tecnica innovativa permette di creare un filtro esterno per il vostro acquario fai da te. Come? Attraverso i letti di crescita: si tratta di un metodo che consiste nel coltivare le piante al’interno di contenitori riempiti di materiali inerti e porosi come il lapillo vulcanico e l’argilla espansa, con una capacità di filtraggio ben maggiore rispetto ai filtri convenzionali.

Inoltre, con l’utilizzo di un sifone a campana che permette di riempire e svuotare la vasca, è possibile garantire l’ossigenazione ottimale a radici e flora batterica. I vantaggi aggiuntivi di questi speciali filtri esterni, consistono nella possibilità di coltivare piante edibili sane e robuste in maniera completamente naturale, dove la presenza delle piante permette di mantenere i livelli di nitriti e nitrati sempre a valori minimi.
Oltre al risparmio idrico, anche dal lato della manutenzione l’impianto acquaponico è vantaggioso poiché si passa da una manutenzione ogni mese per i filtri esterni convenzionali ad addirittura una all’anno o ogni due anni.

Ora che conoscete vantaggi e svantaggi dei diversi tipi di filtro per il vostro acquario fai da te, quale avete deciso di sperimentare?